Alzi la mano chi non sa che l’attività fisica fa bene alla salute! Come si dice è un fatto che sanno anche i sassi, tuttavia ci sono delle ragioni per cui è bene ripassare insieme questi concetti per due ordini di motivi. Il primo è che ci sono dei particolari che non tutti sanno e in seconda battuta l’attività fisica è in intima connessione con il microbiota intestinale che è il tema di questo sito.
Lascio ad altri siti e ad altri autori l’elenco dei benefici che si hanno in cambio di una costante, sana e progressiva attività fisica che al contempo non logori troppo ne sia troppo diradata nel tempo. Quello di cui ci occuperemo sono particolari meno noti come l’impatto che ha il movimento sul sistema linfatico e sul microbiota.
Il sistema linfatico è un sistema di drenaggio di liquidi che conta molti più litri del sangue ma non ha una pompa (cuore) come ha il sistema circolatorio sanguigno per muovere i suoi fluidi. Uno dei tanti ruoli che ha questo sistema è quello di pulizia dell’organismo da scorie e perché no: dai metalli pesanti. Chi si interessa di microbiota sa quanto importante siano i metalli pesanti; c’è una stretta correlazione tra disbiosi e presenza di metalli pesanti. I metalli pesanti sono in pratica l’humus dove crescono microbioti disbiotici, con più patogeni, con più squilibri, insomma meno sani. Ma per stimolare il sistema linfatico a funzionare come si fa? Guarda caso appunto con l’attività fisica. Non avendo un cuore la movimentazione della linfa è a carico dei muscoli che contraendosi e rilasciandosi fanno circolare la linfa nel corpo. Un recente studio ha stabilito che una costante, anche se moderata, attività fisica ha un impatto positivo sul microbiota intestinale (1), in particolare aumentano i ceppi batterici che producendo butirrato (acido grasso a catena corta indispensabile per il nutrimento dell’intestino) sono protettivi per le malattie infiammatorie intestinali. Potremmo pensare che sia il drenaggio dei metalli pesanti da parte del sistema linfatico stimolato dall’attività fisica a modificare in tal senso il microbiota? Il fatto che l’attività fisica sia benevola per Alzheimer che è notoriamente una malattia legata a metalli come l’alluminio ci fa pensare di si, ma in ogni caso la cosa importante da sapere è che l’attività fisica modula in senso nettamente positivo il nostro microbiota.
Va bene sarete tentati di dire, ma alla fine si sapeva che muoversi fa bene, quindi cosa aggiunge tutto questo discorso? Questo piccolo articolo serve per ricordarci che se soffriamo di mal di pancia, di disbiosi, di colon irritabile o di malattie infiammatorie più gravi come colite ulcerosa e Chron e di qualunque altra problematica che interessa il microbiota il movimento farà bene ai nostri amici e chi è arrivato su questo sito sa bene quanto importante essi siano, non solo per la salute intestinale, ma per tutta la salute in generale della persona.
Un’ultima chicca: sembra che il rebounding sia un modo veramente efficiente per stimolare la circolazione del sistema linfatico (2).
Concludendo è vero che sapevamo già che muoversi fa bene e la sedentarietà è un pessimo stile di vita, ma da oggi sappiamo meglio i meccanismi che spiegano questi antichi adagi e ci rendono più coscienti di quello che faremo della nostra salute, che come detto in altre sedi non può prescindere anche da una corretta attività fisica.