Sempre con più insistenza chi si approccia al mondo della salute “alternativa” sente parlare di permeabilità intestinale.

Non c’è nulla di “alternativo” tuttavia nella permeabilità intestinale, è una condizione provata con studi ufficialissimi ma costantemente ignorati dalla stragrande maggioranza della classe medica, eppure una permeabilità intestinale alterata è la causa provata di molte malattie e quella ipotizzata di tantissime altre.

Per spiegarlo in parole semplici l’intestino è una sorta di colino le cui maglie, se si allargano troppo, creano tutta una serie di problematiche che andremo a spiegare.

Probabilmente la maggior parte delle persone non hanno mai considerato l’idea che l’intestino è un enorme organo di interfaccia tra il mondo interno (self) e quello esterno. Mangiando, introduciamo il mondo esterno (cibo) e dopo l’opportuna azione su di esso del microbiota e dei vari succhi digestivi (acidi gastrici, bile, succhi pancreatici) la barriera intestinale si frappone come un filtro. Appena passata la barriera intestinale il cibo digerito incontra il sangue e il sistema linfatico.

Cominciamo a porci una domanda (solo una domanda giusta può portare a delle risposte utili) e chiediamoci cosa succede se il cibo invece di essere processato dalla digestione passa indisturbato nel sangue e nel sistema linfatico tal quale, perché è esattamente quello che succede in caso di permeabilità intestinale (ci sono vari gradi di permeabilità).

Non solo, in caso di permeabilità, filtrano dei “pezzettini” di cibo non digerito, ma filtrano anche batteri del microbiota essendo a diretto contatto, anche quando non mangiamo, con le pareti intestinali.

Le cellule dell’intestino dette “enterociti”, che compongono la superfice dell’intestino, rimangono strette le une alle altre in modo che il microbiota e il cibo siano ben separati dal nostro mondo interno. Queste giunzioni, dette “strette”, si aprono e si chiudono grazie all’enterochina, una sostanza chiamata zonulina. In caso di diarrea queste giunzioni vengono aperte dal corpo che spruzza letteralmente acqua da dentro a fuori (ricordate che all’interno dell’intestino siamo all’esterno del “self”?) nel tentativo di pulire la superfice dell’intestino, creando quindi la diarrea. Ci sono altre situazioni fisiologiche che fanno aprire queste giunzioni come nel caso di sforzi fisici intensi e prolungati (è stato studiato che i maratoneti dopo la performance atletica presentano elevata permeabilità intestinale) ma se ci troviamo con una condizione continua di apertura di queste giunzioni possiamo parlare appunto di “permeabilità intestinale” alterata. Grazie a un ricercatore italiano all’estero, Alessio Fasano, oggi disponiamo di un test (dosaggio della zonulina misurata nel sangue oppure nelle feci) che ci può far capire se la nostra barriera intestinale è compromessa oppure no (1).

A questo punto possiamo porci delle ulteriori domande ovvero: che conseguenze porta l’ingresso nel sangue e nel sistema linfatico di cibi non digeriti (come proteine non scomposte in amminoacidi) e batteri intestinali?

Ebbene solo la cultura e l’immaginazione di chi si pone questa domanda può limitare la risposta. Intolleranze alimentari, allergie e malattie autoimmuni (2) in quest’ottica possono essere viste come stadi progressivi di gravità di una reazione del sistema immunitario ad antigeni che se pur innocui non dovrebbero essere presenti nel sangue. Le steatosi epatiche possono tranquillamente essere messe in relazione (3) visto che il fegato filtrando del sangue “sporcato” da un intestino troppo permeabile deve fare gli straordinari. In quest’ottica la steatosi potrebbe essere quindi la conseguenza del tentativo da parte del fegato di impacchettare le tossine producendo più colesterolo (endogeno) di quello necessario ai processi fisiologici. L’aumento dello stato infiammatorio può indurre problemi anche di natura cardiocircolatoria (4) e trombi. La migrazione di agenti patogeni che nell’intestino non porterebbero alcun problema possono invece causare all’interno del corpo patologie virtualmente infinite. Addirittura anche la presenza di probiotici (batteri “buoni”) all’interno del sangue possono causare problemi insediandosi e prolificando in siti differenti dall’intestino (atopobiosi).

Insomma, ricapitolando, le patologie riconducibili a un’alterata permeabilità intestinale che favorisce l’ingresso nel torrente circolatorio di macromolecole e microorganismi ce ne sono fin troppe, e diversi studi suggerisco che ci sia correlazione causale con:

malattie autoimmuni

Obesità (un’infiammazione di basso grado porta la così detta “panza”)

Cardiopatie e aterosclerosi

Diabete di tipo 1 e 2

E chi più ne ha più ne metta perché la ricerca e la pratica medica ancora non hanno ben messo a fuoco tutte le possibili implicazioni ma facilmente potremmo sospettare che ci siano tante correlazioni plausibili con:

Steatosi epatica non alcolica (NASH)

intolleranze

allergie

Prostatiti e cistiti (la permeabilità e quindi la migrazione di batteri patogeni non avviene solo dall’intestino tenue ma anche dal crasso)

Problemi ai reni (malattia renale cronica) (8)

Potenzialmente ogni malattia infettiva in quanto un’alterata permeabilità intestinale è connessa al un sistema immunitario poco efficiente

I fattori che provocano l’innalzamento della zonulina e la conseguente permeabilità sono diversi e oltre il glutine nei celiaci, la disbiosi è la causa più importante da capire.

La definizione di disbiosi è al tempo stesso semplice ma estremamente complessa da comprendere per i numerosi fattori in gioco. In estrema sintesi il microbiota soffre, ha uno squilibrio a causa di cibo malsano e pieno di pesticidi, antibiotici e povero di nutrienti per lui fondamentali (fibre solubili e insolubili ovvero i famosi PREbiotici). La disbiosi può essere innescata anche dall’uso di farmaci (FANS, IPP, antibiotici, ecc) da stress continui di natura emotiva e da assenza o ridotta attività fisica sana (5).

Anche l’esposizione solare gioca un ruolo fondamentale perché si è scoperto che la vitamina D ha un impatto molto importante sulla permeabilità intestinale legata a doppio filo con la disbiosi(6) (e di conseguenza dovrebbe averla sui valori di zonulina).

Come al solito i fattori in gioco sono interconnessi e la salute dell’enterocita (la cellula dell’intestino) dipende sia dalla “forza” intrinseca della cellula, con tutti gli elementi che la favoriscono, sia dal microbiota a lei adeso che contemporaneamente lo attacca (patogeni) e la nutre (probiotici). In pratica da una parte i patogeni infiammano e scardinano le giunzioni serrate (7) (e creano altri problemi sorpassata la barriera intestinale) e dall’altra i probiotici producendo butirrato (SCFA) nutrono la cellula e quindi rinforzano le sue attività e quindi anche le sue giunzioni strette.

I rimedi (9) che promettono maggiormente di risolvere questo problema sono: sole e vitamina D, attività fisica costante e sana, alimentazione ricca di fibre solubili e insolubili, povera di farmaci il più possibile evitando cibi di scarsa salubrità, prebiotici (10), probiotici, l-glutammina e zinco e per finire una dieta di idee sane (da non sottovalutare per il rapporto microbiota-emozioni o come è più noto asse intestino-cervello).

Tutte le informazioni sopra riportate sono frutto non solo di un attento studio durato anni, reperito sia in rete che su testi, ma confermato da risultati sia sintomatologici sia diagnostici provati sulla mia stessa persona.

(1) Il test di permeabilità prima della zonulina si effettuava con il test al lattulosio/mannitolo ma quello della zonulina è più significativo ma meno conosciuto. (2)
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3384703/
(3) Attualmente la NASH (nonalcoholic steatohepatitis) non ha una spiegazione ufficiale se si escludono epatiti di vario tipo

(4)
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4926221/
(5)
https://microbioma.it/gastroenterologia/fare-attivita-fisica-modifica-in-positivo-il-microbiota-intestinale/
(6)
https://microbioma.it/immunologia/la-vitamina-d-modula-il-sistema-immunitario-modificando-il-microbiota-intestinale/
(7) Un esempio tra tanti la candida in presenza di disbiosi muta in muffa e si fa largo tra le cellule con le sue ife
http://www.effervescienza.com/salute/candida-cancro-e-malattie-autoimmuni/
(8)
http://giornaleitalianodinefrologia.it/wp-content/uploads/sites/3/2017/12/06-Biagio-Raffaele-Di-Iorio.pdf
(9) L’argomento è troppo complesso per non aver bisogno di una personalizzazione tarato sulle peculiarità delle singole persone quindi sarebbe opportuno rivolgersi a uno specialista che abbia dimestichezza con questi temi

(10) Attenzione ai prEbiotici in caso di SIBO , potrebbero aggravare i sintomi.

Commenti   

#2 Fefochip 2018-10-12 15:38
se ci pensi un attimo è un espressione un po infelice "se sono veri" anche se poi scrivi "e sicuramente lo sono" ...se ne sei convinto perche insinuare il dubbio?
ti perdono perche da come scrivi percepisco piu un' incredulità male espressa che una reale intenzione di insinuare il dubbio che io abbia falsificato i miei esami clinici.

detto questo le ultime righe dell'articolo ho indicato gli integratori che ho usato ma per quanto riguarda la posologia e la durata mi sembra scorretto indicarne dosi

ti posso solo aggiungere che personalmente ritengo che il merito maggiore sia andato alla vitamina D presa a dosi sicuramente esagerate rispetto alle attuali linee guida ufficiali
ma adeguate rispetto agli esperti piu avanti nell'integrazione della vitamina D

non posso però dirti ne sapere quanto, come e a che dosaggio abbiano contribuito gli altri integratori e stile di vita cambiato che però con ogni probabilità hanno comunque aggiunto
degli elementi magari anche fondamentali.

io purtroppo posso solo suggerire , ad altri piu qualificati e con piu risorse l'onere di trovare le risposte giuste con studi e sperimentazioni specifiche
#1 Giuseppe 2018-10-08 18:58
Risultati eccezionali!!! Da non credere!! Se sono veri i referti pubblicati (e sicuramente lo sono) dovresti assolutamente scrivere un libro sul percorso che ti ha portato a tali risultati. Altro che dottori e dottoroni!
Potresti dare una mano a tantissime persone che si trovano in condizioni simili alle tue iniziali. Nell'attesa che tu possa scrivere tale libro, ti chiedo se puoi scrivere un post ove riassumi il processo che ti ha portato a tali risultati. Grazie.

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